Un ricordo di Giancarlo - di Giovanni Tertulliani
//

[powr-youtube-gallery id="007cfd7c_1620663761"]

Questo è un ricordo di Giancarlo Iocca del nostro ex presidente Giovanni Tertulliani

       Sul nostro sito è presente una commovente e sincera nota, scritta in memoria di Giancarlo Iocca. Tuttavia, come sempre succede il tempo diluisce i ricordi e ognuno di noi mantiene alla fine un ricordo particolare delle persone a cui abbiamo voluto bene. Dunque, essendo ormai trascorso molto tempo da quando Giancarlo ci ha prematuramente lasciato, era il 2003 e lui aveva 40 anni, ho sentito il desiderio di scrivere e condividere quello che mi è rimasto in mente. Ovviamente come avrebbe voluto lui, scherzandoci sopra!!

Eh si, Giancarlo ce lo ricordiamo sempre per le sue competenze acquariologiche ma chi lo conosceva bene sapeva per certo che non era solo quello, era anche e soprattutto un tipo allegro, dalla battuta e dalla barzelletta facile. Io ho conosciuto Giancarlo alla fine degli anni ’70, se non ricordo male aveva 17 anni e già l’acquariologia era per lui una compagna di vita, una profonda passione trasmessagli dal padre. Avevo 6 anni più di lui ma quando parlavamo di pesci, il ragazzino ero io e lui era il maestro, non mi vergogno di confessare che è grazie a lui se ho proseguito nonostante i primi numerosi errori e delusioni, e sono diventato un vero appassionato. All’epoca frequentavo poco i negozi di acquari, ricordo Acquario Regina a via Nizza e Oceano in viale Regina Margherita, ed è proprio da Oceano che un giorno è nato il... colpo di fulmine. Dovete sapere che Giancarlo aveva una memoria incredibile, ricordava praticamente tutto quello che leggeva in tema di acquari e non solo; mi chiese come mi chiamavo e immediatamente mi sparò i titoli di un paio di articoli che all’epoca Aquarium mi aveva pubblicato. Questo suo talento è diventato poi proverbiale nella cerchia di amici a cui mi capitò di presentarlo. Ricordo ancora alcune serate in cui, libri di acquari alla mano, Giancarlo ci stupiva e divertiva indovinando il nome di ogni specie di cui gli veniva mostrata la foto, non ne ha mai sbagliata una!

Ma torniamo a bomba, molti di noi hanno certamente conosciuto la pignoleria e la serietà dei due proprietari di Oceano (se non ricordo male Paolo e Sergio); ebbene pensate la fiducia che riuscì a conquistarsi Giancarlo se dopo un po' di tempo scelsero proprio lui per affidargli la gestione di Oceano 2 alla Balduina. E questo negozio divenne il mio punto di ritrovo preferito dove passare ore di lieta acquariofilia. L’esperienza di gestione del negozio contribuì a rafforzare in Giancarlo la volontà ferrea di realizzare il sogno della sua vita: avere un negozio di acquari tutto suo, cosa che poi riuscì a realizzare.

Giancarlo era estremamente determinato quando gli interessava qualcosa, quando parlando venne a sapere che ero stato in visita al depuratore di Roma della Magliana con il mio professore di Chimica Industriale, cominciò un’azione continua, come la famosa tortura cinese della goccia, per convincermi a chiedere al professore un nome a cui rivolgermi per fare un’altra visita al depuratore, questa volta insieme a Giancarlo. Tanto disse e fece che alla fine, pur controvoglia chiesi la cosa al professore. Andò bene e l’esito fu positivo! Tanto che nel negozio costruimmo insieme una vasca nel cui filtro biologico avevamo predisposto l’inserimento di un aeratore nel secondo vano di flusso, per creare una controcorrente ossigenata che arricchisse l’acqua prima di arrivare al substrato biologico che avevamo posizionato sopra delle griglie, costruite con i portaposate in plastica di una lavastoviglie, per evitare zone anaerobiche alla base del substrato.

E poi il CIR, di cui era orgoglioso di essere Socio. Quante volte ha tentato di farmi iscrivere cercando di vincere la mia ritrosia. La mia iscrizione è avvenuta poi dopo la morte di Giancarlo, un modo per ricordarlo. E non me ne sono mai pentito.

Il lavoro mi ha portato a viaggiare moltissimo anche per lunghi periodi. E così con Giancarlo periodicamente ci perdevamo fisicamente di vista continuando però sentirci con i mezzi dell’epoca, ovvero con il telefono. Giancarlo collezionava qualsiasi cosa avesse attinenza con i pesci, in particolare libri e francobolli. Era abbonato a tutte le riviste di acquariologia esistenti e aveva preso l’abitudine, che io assolvevo con piacere in ogni mio viaggio, di chiedermi libri e francobolli del luogo dove mi recavo. Ricordo ancora un testo in rumeno sulla fauna acquatica della Romania, e testi in inglese su quella indiana, australiana e giapponese. Traduceva come poteva, leggeva e memorizzava tutto! Negli anni ’80, poco più che ventenne Giancarlo aveva già maturato una esperienza e conoscenza tale da consentirgli di scrivere un memorandum sulla cura delle principali malattie dei pesci tropicali e l’uso dei relativi curativi. Conservo ancora, come molti di noi, il testo scritto a mano! Della sua vita ricordo il periodo da lui trascorso all’Orto Botanico e poi quello al reparto di Biologia del Bioparco di Roma, tutte attività in cui si buttava a capofitto, facendosi sempre apprezzare, aveva poco più di vent’anni. E apprendeva, apprendeva, apprendeva. Era continuamente fonte di idee, sorprese e stimoli.  Mi torna in mente quando, pur lavorando da Oceano, mi portò a conoscere il signor De Santis e il suo negozio in via Quintino Sella, con il mitico Giovanni Sciattone. “Sono i migliori” mi disse.  E poi anni dopo alla serra al Villaggio Azzurro, con Giancarlo accolto a braccia aperte dalla sig.ra De Sanctis, esperienza che mi ha consentito successivamente di frequentare la serra anche da solo. Un giorno mi chiese di accompagnarlo a Bologna alla serra di EuroAquarium, dove compresi ancora una volta di più, laddove ce ne fosse stato bisogno, quanto questo “ragazzino” fosse stimato: all’epoca il responsabile della serra era Nerio B. (scusatemi, sono passati tanti anni, non ricordo bene il cognome) e, credetemi, il colloquio tra lui e Giancarlo si svolse assolutamente alla pari. Giancarlo riuscì anche a portare il discorso su possibili assunzioni di personale e strappò la promessa di assunzione per Giancarletto, un suo “protetto”, più giovane di lui che lo aiutava saltuariamente nel negozio alla Balduina.

E mi torna in mente quella volta che, senza preavviso, mi portò a casa Giampiero Cannata con cui riuscii, forse, ad aprire bocca una o due volte, essendo lui e Giancarlo i mattatori della serata. O quella volta che rimasi incantato a vedere il suo unico e piccolo acquario casalingo, un gioiellino da meno di trenta litri, con filtro a zainetto e una decina di Acanthophthalmus Kuhli (ora Pangio) grossi come un dito. E poi, ancora, quella volta, a fine anni ’80, che mi convinse a riallestire un acquario di 250 litri, dicendomi ridendo “Anche tu puoi allevare Discus, a Singapore ormai li mettono in acqua di rubinetto” e poi, ad acquario pronto, mentre io ancora non ci dormivo la notte al pensiero di avere dei Discus in casa, si presentò a sorpresa con una busta con 6 giovani Discus verdi.  

Finalmente, dopo tanti anni, venne il momento del negozio, del suo negozio, con un socio, riuscì ad aprire il mitico Blu, il sogno si era finalmente avverato. Da lui trovavi tutto, ma proprio tutto quello che chiedevi, sia in termini di pesci che di consigli. Ma purtroppo la malattia che lo ha poi portato alla morte, aveva cominciato piano piano ad insinuarsi nel suo corpo, e cominciarono così a peggiorare le cose. Gli amici di Giancarlo sanno che dopo una lunga cura farmacologica, Giancarlo dovette cominciare la dialisi fino alla perdita della funzionalità di entrambi i reni, al ricovero definitivo ed alla morte. Si dice che la causa del degrado renale potrebbe essere stato l’utilizzo di un farmaco e la famiglia, con il sostegno di un’associazione, ha anche tentato di ottenere un po' di giustizia ma non so come siano poi andate a finire le cose.

Ho un ultimo ricordo, quella volta che mi chiese, a malattia già in corso, di andare a pescare insieme, esperienza che non aveva mai voluto provare prima perché contraria alla sua natura. Andammo per pesci gatto e persici sole, fu una delle sue ultime giornate serene di cui ho memoria.

Playfish

  • Playfish pubblicazioni (25)

    Playfish era un foglio di informazione acquariofila, pubblicato gratuitamente a cadenza irregolare fino al 2009 da appassionati provenenti da varie associazioni italiane. 
    Qui potete trovare tutti i numeri di Playfish usciti, gli speciali in collaborazione con altre associazioni hobbistiche e i calendari con le più belle foto scattate dai soci di tutte le associazioni italiane.

Cerca