NON COMPRATE PESCI COLORATI ARTIFICIALMENTE
Per ottenere particolari colorazioni, peraltro del tutto innaturali, ai pesci vengono praticate delle piccole iniezioni sottocutanee con coloranti teoricamente innocui; ma le sofferenze fisiche che questi animali devono sopportare sono grande fonte di stress, tanto che a 30 giorni dal "trattamento" il 50% dei pesci non sopravvive e quelli sopravvissuti, una volta immessi in acquario, sono soggetti a malattie di ogni genere perché notevolmente indeboliti e dopo circa 60 giorni perdono la colorazione.
Va detto, oltretutto, che queste barbarie sono compiute da bambini sfruttati dell'est e pertanto il problema viene esteso anche ai diritti umani oltre che a quelli degli animali.
Il principale rappresentante di questa sfortunata categoria è il Chanda ranga, un piccolo pesce orientale d'acqua salmastra venduto spesso nei negozi come Chanda color, ma il problema è esteso (in misura minore, fortunatamente) a Corydoras albini, Labeo, Botia, Scalari e Discus, tutte specie conosciute da chi possiede un acquario.
Che tristezza vedere quei poveri pesci, abituati all'estensione di una risaia, costretti in un bicchiere nel quale possono a malapena aprire le pinne... Molti negozianti sostengono che è solo per poco, il tempo di venderli, ma i negozianti seri non usano le bettiere, tengono i Betta in acquari come tutti gli altri pesci, come è loro diritto.
Un'altra crudeltà gratuita verso i Betta è abbastanza recente: si tratta di un piccolo vaso trasparente pieno d'acqua, due -tre litri al massimo, dove "vive" un pesce combattente, con l'imboccatura chiusa da una pianta, in genere uno Spathyphyllum, con le radici immerse nell'acqua dove vive il pesce. Detto dai negozianti ignoranti, a loro volta istruiti da chi li produce, l'insieme è "ecologico" e "autosufficiente": la pianta si nutre degli escrementi del pesce e lui delle radici della pianta...
Peccato che il Betta sia un pesce carnivoro, quindi non in grado di nutrirsi di radici, che abbia bisogno di poter respirare aria amosferica, cosa impossibile visto che la pianta in gen ere chiude ermeticamente l'imboccatura del vaso, e che, non da ultimo, abbia bisogno di piccoli cambi d'acqua regolari, in quelle condizioni almeno settimanali...
Lasciando il vaso com'è, il betta è destinato a morire dopo poco tempo.
Ebbene, no. Se ci fosse una maggiore conoscenza e una maggiore voglia di informarsi in tutti coloro che li comprano, molte più persone saprebbero che i pesci rossi, il cui nome scientifico è Carassius auratus, sono pesci che arrivano in pochi anni a superare i 30 cm di lunghezza, per 2-3 kg di peso (sì, avete letto bene: 3 chilogrammi). Ce li vedete nella vostra boccia da 5 litri d'acqua
Inoltre i pesci rossi sono creature sociali, che amano vivere in compagnia dei propri simili, amano fare lunghe nuotate tranquille, amano curiosare nel loro ambiente, amano esplorarne ogni anfratto. La vostra vaschetta da 10 litri pensate sia adatta? E, infine, tenetevi forte: i carassius sono tra i pesci più longevi che esistono: possono vivere tranquillamente 20-30 anni, alcuni esemplari anche di più (ci sono carassius "vecchietti" di 50 anni ancora vivi e vegeti!!!). Sorpresi? Molti pensano che i pesci rossi vivano per circa 6 mesi, tanto infatti riescono a farli sopravvivere nella loro boccia. Ma non c'è da preoccuparsi: se ne ricompra un'altro nuovo, magari di colore/forma diversa... tanto, costano così poco... :-((((( I pesci rossi, per vivere bene e a lungo, hanno bisogno di un acquario vero e proprio, e bello grande, non di una boccia.
Questa è una consapevolezza che, fortunatamente, si sta facendo largo tra molti acquariofili, ma a volte in modo un po' distorto: sembra che la boccia non sia adatta perchè fa venire ai pesci il "mal di testa" perchè rotonda, e allora si va a comprare una vaschetta rettangolare da 5-10-15 litri pensando di essere a posto. Sbagliato! I pesci rossi non possono vivere nelle bocce perchè diventano dei pescioni da 30 cm di lunghezza, coda esclusa! Spero che questo chiarisca a tutti che se non va bene la boccia, non va bene nemmeno la vaschetta da 10 litri, e neppure l'acquario da 50: non gli verrà il mal di testa, ma non consentirebbe loro di crescere sani... ci vuole una vasca di almeno 100-120 litri, e solo fino a che non saranno cresciuti ancora del tutto, poi ci vuole ancora più grande! Inoltre, ad oggi nel comune di Roma e in molti altri sono stati emanati molti regolamenti comunali in cui viene dichiarato ILLEGALE detenere carassius e pesci in genere in bocce di vetro, o in acquari di capienza inferiore ai 30 litri. Questo, se pur non risolutivo delle pessime condizioni in cui vengono tenuti moltissimi pesci da cosiddetti "acquariofili", e non tenendo conto che in realtà ci sono anche specie adatte alla vita in mini-acquari, può servire a mettere a qualcuno una pulce nell'orecchio...
Ogni anno ne muoiono a centinaia, perchè comprate d'impulso, magari per il piccolo che piange "mamma me le compri", senza preoccuparsi di sapere qualcosa su come si allevano, su quanto crescono, pensando di piazzarle da qualche parte in casa come un vaso di piante, come la boccia di un pesce rosso...
Moriranno quasi tutte, per gli stenti, per la cattiva alimentazione, per non aver mai visto la luce del sole che serve a rinforzare il carapace, perchè sono state buttate nella spazzatura dopo che sono andate in letargo e credute morte, perchè sono state abbandonate all'aperto nei luoghi più impensati dopo che sono diventate bestioni da 30 cm di lunghezza troppo ingombranti... E, ricordiamolo, l'importazione in Italia delle Trachemys scripta elegans(la tartaruga dalle "Orecchie Rosse") è stata vietata dal 1997, proprio per l'impatto devastante delle tartarughe rilasciate in natura e sopravvissute a spes
PESCI "DA NON COMPRARE"
Aggiungiamo questo link ad una dettagliata lista di pesci particolari, che attraggono gli inesperti per forme, colori e comportamenti ma che una volta cresciuti, o anche prima, possono porre grossi problemi a chi li ha messi nella propria vasca.