Acquario di Singapore
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Acquario di Singapore (Giovanni Tertulliani)
Per chi avesse intenzione di spendere una vacanza a Singapore, oltre alla bellezza della città ed allo shopping sfrenato, può risultare interessante una capatina sul’isola di Sentosa con visita all’ Acquario nazionale di Singapore.
Sentosa è ben collegata alla città da cui dista poche decine di minuti via bus, taxi e metropolitana leggera. Inoltre si può arrivare sull’isola, proprio dentro il centro che accoglie l’Acquario, tramite cabinovia, partendo dal monte Faber, una piccola collinetta alla periferia di Singapore, ben collegata con il centro città.
Sentosa è collegata alla terraferma da un lungo e moderno ponte e può essere considerata un vero e proprio parco natura per bambini ed adulti. Oltre alla visita all’Acquario, difatti è possibile andare in barca, nuotare, prendere il sole, passeggiare tra le palme, mangiare, portare i più piccoli in vari parchi giochi, insomma divertirsi nel massimo relax e nella massima tranquillità. Quest’ultima parola è un po’ il motto di Singapore, dove agli occhi del turista occidentale, tutto sembra filare liscio come l’olio: non ci sono ladri, non ci sono borseggiatori, non c’è smog, non si fuma nemmeno per strada, tutti sorridono, tutto costa poco, si mangia benissimo, tutto è al massimo livello tecnologico. Certo, è uno dei pochi paesi al mondo dove c’è ancora la pena di morte, però, non si può avere tutto dalla vita…
Torniamo ora al nostro Acquario. Io ho avuto l’opportunità di visitarlo due volte, la prima nel 2003 e la seconda nel 2007. Conseguentemente tutte le mie notizie sono riferite a quei due periodi: oggi potrebbe essere cambiato qualcosa, chissà.
Tra il 2003 e il 2007 non ho trovato cambiamenti particolari, anzi, non ho notato niente di diverso né nella città, né nell’Acquario. Mi sono divertito nel 2003 e lo stesso ho fatto nel 2007.
Per quanto riguarda le dimensioni, la struttura di Singapore è tra le più piccole che ho visitato, niente a che vedere con Genova, Montecarlo, Londra e Berlino. Si visita tranquillamente in un paio d’ore e poi, si può andare sulla vicina spiaggia a giocare con i delfini, ovviamente a pagamento. Dimenticavo, a Singapore, tutto costa molto poco, ma si paga tutto.
L’ingresso costava 10 $ nel 2003 e 19,90 $ nel 2007 (poco meno di 10 euro).
Vediamo un po’ quali sono le particolarità di questo sito.
La prima cosa è che mancano i Discus mentre ci sono varie vasche con pesci rossi di ogni genere. Il gentile Personale della struttura non ha problemi a spiegarti, in perfetto inglese, che il Discus è, per i singaporegni, un po’ come per noi è il pesce rosso. Chi si sognerebbe in Italia di andare per acquari a vedere i pesci rossi ? Poche persone. Esattamente l’inverso a Singapore, il Discus è considerato estremamente facile da allevare, mentre il pesce rosso è un simbolo di successo e di capacità. La risposta è ovvia, l’acqua di Singapore è tutta trattata (di riciclo) ed esce dai rubinetti potabile e praticamente senza sali, inoltre la temperatura media annua è di oltre 24°C. Insomma pesci rossi simbolo di successo; di questo posso dare ulteriore conferma perché di vasche con pesci rossi, soprattutto le forme più comuni per noi occidentali, sono pieni i centri commerciali e molti negozi e ristoranti.
Inoltre i gentili addetti dell’Acquario mi danno anche fornito una ulteriore spiegazione. Il Discus, come le Koi ed i Red Parrot, non sono considerati importanti perché ormai specie troppo manipolate dall’uomo a fini meramente commerciali, di conseguenza non meritevoli di essere conservate in un Acquario nazionale. Devo inoltre dire che in due negozi di acquari che ho visitato i Discus non c’erano. Insomma a Singapore “lavorano” i Discus ma essenzialmente per coprire il fabbisogno occidentale.
Entrati nell’Acquario, veniamo subito accolti da un comodo e largo “tapis-roulant” che impone un percorso lento, ma forzato, a tutti i visitatori del centro, evitando così che le persone si fermino troppo a lungo davanti alle vasche, disturbando gli altri. Certo il movimento del tappeto non aiuta nella effettuazione di foto e riprese filmate. Si può usare anche il flash, con unica esclusione alcune vasche specifiche che sono specificatamente protette.
Notevole è l’esposizione di granchi, marini e di acqua dolce, cavallucci marini e tartarughe marine. Bellissime le vasche con le meduse.
In generale l’Acquario è focalizzato sul marino e pochissimi sono i pesci d’acqua dolce presenti. Ovviamente tra i pochi ci sono ciclidi africani del Malawi e del Tanganika. Sudamerica veramente poco rappresentato. Un’altra caratteristica è l’assenza di vasche mediterranee. Il Personale è stato un po’ vago su questo punto, da una parte vengono citati forti costi per il refrigeramento dell’acqua, dall’altra si indica nella fauna corallina la più attrattiva per i visitatori.
Il pezzo forte della visita è, comunque, il Tunnel di vetro circolare, che per una lunghezza di circa cinquanta metri, ti porta all’interno di una enorme vasca in cui nuota di tutto, dagli squali alle tartarughe, dai pesci pagliaccio alle cernie tropicali, per non parlare della vera attrazione rappresentata da una stupenda femmina di dugongo. Bellissimo è il momento in cui alcuni sub entrano nella vasca per nutrire in maniera specifica alcune specie e, ragazzi, vedere il dugongo brucare dalle mani dei sub è veramente entusiasmante.
Infine, soprattutto per i più giovani, nel passaggio Tunnel si arriva, dopo una curva, di fronte ad una efficacissima immagine tridimensionale di un squalo a fauci spalancate, pronto a mangiarti: di vero effetto.
di Giovanni Tertulliani*
Per chi avesse intenzione di spendere una vacanza a Singapore, oltre alla bellezza della città ed allo shopping sfrenato, può risultare interessante una capatina sul’isola di Sentosa con visita all’ Acquario nazionale di Singapore.
Sentosa è ben collegata alla città da cui dista poche decine di minuti via bus, taxi e metropolitana leggera. Inoltre si può arrivare sull’isola, proprio dentro il centro che accoglie l’Acquario, tramite cabinovia, partendo dal monte Faber, una piccola collinetta alla periferia di Singapore, ben collegata con il centro città.
Sentosa è collegata alla terraferma da un lungo e moderno ponte e può essere considerata un vero e proprio parco natura per bambini ed adulti. Oltre alla visita all’Acquario, difatti è possibile andare in barca, nuotare, prendere il sole, passeggiare tra le palme, mangiare, portare i più piccoli in vari parchi giochi, insomma divertirsi nel massimo relax e nella massima tranquillità. Quest’ultima parola è un po’ il motto di Singapore, dove agli occhi del turista occidentale, tutto sembra filare liscio come l’olio: non ci sono ladri, non ci sono borseggiatori, non c’è smog, non si fuma nemmeno per strada, tutti sorridono, tutto costa poco, si mangia benissimo, tutto è al massimo livello tecnologico. Certo, è uno dei pochi paesi al mondo dove c’è ancora la pena di morte, però, non si può avere tutto dalla vita…
Torniamo ora al nostro Acquario. Io ho avuto l’opportunità di visitarlo due volte, la prima nel 2003 e la seconda nel 2007. Conseguentemente tutte le mie notizie sono riferite a quei due periodi: oggi potrebbe essere cambiato qualcosa, chissà.
Tra il 2003 e il 2007 non ho trovato cambiamenti particolari, anzi, non ho notato niente di diverso né nella città, né nell’Acquario. Mi sono divertito nel 2003 e lo stesso ho fatto nel 2007.
Per quanto riguarda le dimensioni, la struttura di Singapore è tra le più piccole che ho visitato, niente a che vedere con Genova, Montecarlo, Londra e Berlino. Si visita tranquillamente in un paio d’ore e poi, si può andare sulla vicina spiaggia a giocare con i delfini, ovviamente a pagamento. Dimenticavo, a Singapore, tutto costa molto poco, ma si paga tutto.
L’ingresso costava 10 $ nel 2003 e 19,90 $ nel 2007 (poco meno di 10 euro).
Vediamo un po’ quali sono le particolarità di questo sito.
La prima cosa è che mancano i Discus mentre ci sono varie vasche con pesci rossi di ogni genere. Il gentile Personale della struttura non ha problemi a spiegarti, in perfetto inglese, che il Discus è, per i singaporegni, un po’ come per noi è il pesce rosso. Chi si sognerebbe in Italia di andare per acquari a vedere i pesci rossi ? Poche persone. Esattamente l’inverso a Singapore, il Discus è considerato estremamente facile da allevare, mentre il pesce rosso è un simbolo di successo e di capacità. La risposta è ovvia, l’acqua di Singapore è tutta trattata (di riciclo) ed esce dai rubinetti potabile e praticamente senza sali, inoltre la temperatura media annua è di oltre 24°C. Insomma pesci rossi simbolo di successo; di questo posso dare ulteriore conferma perché di vasche con pesci rossi, soprattutto le forme più comuni per noi occidentali, sono pieni i centri commerciali e molti negozi e ristoranti. Inoltre i gentili addetti dell’Acquario mi danno anche fornito una ulteriore spiegazione: i Discus, come le Koi ed i Red Parrot, non sono considerati importanti perché ormai specie troppo manipolate dall’uomo a fini meramente commerciali, di conseguenza non meritevoli di essere conservate in un Acquario nazionale. Devo inoltre dire che in due negozi di acquari che ho visitato i Discus non c’erano. Insomma a Singapore “lavorano” i Discus ma essenzialmente per coprire il fabbisogno occidentale.
Entrati nell’Acquario, veniamo subito accolti da un comodo e largo “tapis-roulant” che impone un percorso lento, ma forzato, a tutti i visitatori del centro, evitando così che le persone si fermino troppo a lungo davanti alle vasche, disturbando gli altri. Certo il movimento del tappeto non aiuta nella effettuazione di foto e riprese filmate. Si può usare anche il flash, con unica esclusione alcune vasche specifiche che sono specificatamente protette.
Notevole è l’esposizione di granchi, marini e di acqua dolce, cavallucci marini e tartarughe marine. Bellissime le vasche con le meduse.
In generale l’Acquario è focalizzato sul marino e pochissimi sono i pesci d’acqua dolce presenti. Ovviamente tra i pochi ci sono ciclidi africani del Malawi e del Tanganika. Sudamerica veramente poco rappresentato. Un’altra caratteristica è l’assenza di vasche mediterranee. Il Personale è stato un po’ vago su questo punto, da una parte vengono citati forti costi per il refrigeramento dell’acqua, dall’altra si indica nella fauna corallina la più attrattiva per i visitatori.
Il pezzo forte della visita è, comunque, il Tunnel di vetro circolare, che per una lunghezza di circa cinquanta metri, ti porta all’interno di una enorme vasca in cui nuota di tutto, dagli squali alle tartarughe, dai pesci pagliaccio alle cernie tropicali, per non parlare della vera attrazione rappresentata da una stupenda femmina di dugongo. Bellissimo è il momento in cui alcuni sub entrano nella vasca per nutrire in maniera specifica alcune specie e, ragazzi, vedere il dugongo brucare dalle mani dei sub è veramente entusiasmante.
Infine, soprattutto per i più giovani, nel passaggio Tunnel si arriva, dopo una curva, di fronte ad una efficacissima immagine tridimensionale di un squalo a fauci spalancate, pronto a mangiarti: di vero effetto.
* ex Presidente del C.I.R. - Club Ittiologico Romano "Giancarlo Iocca"
 
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