Ancistrus Cirrhosus o sp. 3 è un loricaride che è molto facile trovare e allevare nei nostri acquari, si ambienta di solito molto bene e non ha particolari pretese. E' sufficiente un bel legno ed un po' di verdure per farlo vivere bene, ed evitare che mangi le piante (nemmeno tutte), ovviamente le condizioni dell'acqua sono molto importanti.
Gli esemplari che oggi ho in vasca vivono bene con acqua dura, di rubinetto, ad una temperatura che non supera i 25 C in inverno. L'Ancistrus raggiunge - in acquario - dimensioni difficilmente superiori ai 10-12 cm, vive abbastanza bene in comunità (spesso si può assistere a lotte tra esemplari dello stesso sesso) e, se in buona salute si riproduce - appunto - con molta facilità.
Devo ammettere però che è la prima volta che mi capita di avere una esperienza del genere, ma è anche la prima volta che riesco a riprodurre - nella mia breve esperienza acquariofila - dei loricaridi....
Nella vasca dove allevo ciclidi africani del lago Tanganyka, tra cui una piccola colonia di neolamprologus multifasciatus, avevo inserito, tempo fa, un bel legno e, per tenerlo pulito, ho pensato di inserire qualche ancistrus (per la precisione 4 esemplari, 3 femmine ed 1 maschio) donatimi dall'amico Gioacchino del CIR. Non è vero che l'ancistrus sia il "rimedio contro tutti i mali" di una vasca (ad esempio che elimini le alghe), ma di certo contribuisce - almeno in parte - a tenere puliti vetri e superfici; di contro, il suo continuo mangiare, raspare, grattare produce una gran quantità di ... escrementi!!!
Avevo già filmato una deposizione - la trovate a questo link - ma questa volta sono riuscito a ruotare bene la conchiglia verso il vetro frontale dell'acquario, ed ho ripreso uno scatto che vedete sotto ed il breve filmato che potete vedere anche nella galleria fotografica del mio sito.
Inutile dire che più volte ho provato a "proporre" agli esemplari un luogo di deposizione differente, inserendo in acquario anforette, tubi, legni ed altri ripari, ma dopo la prima riproduzione avvenuta dentro la conchiglia, i miei loricaridi non hanno voluto scegliere altri luoghi per la deposizione! Inizialmente avevo anche erroneamente pensato che stessero tentando di predare le uova o i piccoli appena nati dei "conchigliofili", ma ben presto mi sono reso conto che le intenzioni erano ben altre! Il maschio, subito dopo la deposizione, inizia a ventilare le uova con una costanza incredibile, e non lascia mai la conchiglia a volte neppure se si somministra cibo nelle vicinanze, la femmina invece non si avvicina più al "nido" dopo la deposizione, le cure sono completamente delegate al maschio.
La deposizione che vedete nella foto deve essere avvenuta da meno di una settimana (di solito ad una temperatura intorno ai 25 C, le uova non impiegano molto di più ad aprirsi); le uova sembrano abbastanza grandi e si iniziano a vedere i piccoli all'interno.
Ed infatti, esattamente 1 ora dopo aver ripreso lo scatto qui sopra, le uova hanno cominciato a schiudersi ed i piccoli sono usciti, aiutati dal padre, come è mostrato in questo filmato.
Per salvare i piccoli (visto che si trattava della prima deposizione), ho isolato la conchiglia ed il suo contenuto in una saletta parto, potete vedere alcune foto dei piccoli con il sacco vitellino che è ancora di evidenti dimensioni. L'alimentazione artificiale può iniziare solo dopo che il sacco si è completamente riassorbito; fino a quel momento i piccoli non hanno bisogno di altro.
Nella mia esperienza ho notato che il sacco si assorbe con una percentuale di circa il 30% al giorno. A due giorni dalla schiusa, gli avannotti sono cresciuti ancora ed il sacco sta diminuendo sensibilmente. Dal terzo giorno dalla schiusa, circa 72 ore dalla nascita, risulta praticamente assorbito ed ormai quasi invisibile.
Quando il sacco si e' riassorbito i piccoli hanno iniziato a mostrare maggiore vitalità e movimento, pur restando - almeno i primi giorni - ancora all'interno della conchiglia, sempre ventilati ed accuditi dal padre che non si allontanava mai. Anzi, in questa fase ho notato ancora maggior nervosismo da parte del maschio.
Dopo altre 24 ore finalmente hanno iniziato ad uscire, ormai il colore ha "virato" dall'arancio al marrone/nero. Non hanno mantenuto la posizione iniziale nella quale tutti erano vicini in un angolo (potete osservare la foto a lato) ma iniziano a girare il fondo ed i lati della sala parto anche da soli, anche freneticamente.
Gradiscono la somministrazione di cibo, che inserisco con una siringa all'interno della vaschetta. Il cibo che ho voluto provare a somministrare inizialmente e' stato una polvere liofilizzata di naupli di artemia - alimento specifico per avannotti - con un contenuto proteico piuttosto alto, ed in un momento successivo ho somministrato anche pasticche a base di spirulina, e zucchine. Dopo l'inizio dell'alimentazione "forzata" anche le dimensioni sono aumentate, ed ora - dopo circa 7-10 gg i piccoli superano il cm.
Altro elemento positivo è che durante tutto il periodo dalla schiusa all'inserimento finale in vasca, ho registrato solo una perdita su oltre 30 esemplari della prima covata (Le covate successive hanno visto schiudersi anche 50 esemplari!).
Come dicevo ho preferito allontanare il maschio dalla sala parto praticamente subito, non appena i piccoli hanno iniziato ad uscire e, dopo pochi giorni, ho assistito subito un'altra riproduzione nello stesso acquario, segno che un'altra femmina (presumo) erà già pronta.
I piccoli nati sono stati lasciati (questa volta) in vasca, dove in molti sono sopravvissuti grazie anche ad un ambiente già molto rodato, alla presenza di molti rifugi ed, a distanza di altri 20 giorni, il maschio stava di nuovo (!) ventilando le uova (complici anche le 3 femmine presenti in vasca, evidentemente, che assicurano un certo "turn over")
Un particolare che mi ha fatto molto riflettere su questa esperienza è che - fino ad oggi - ho sempre cercato di riprodurre gli ancy senza successo, spesso ho dovuto registrare molte perdite, e mai sono riuscito ad assistere a delle riproduzioni. Credo che questo fattore di successo sia invece da imputare agli esemplari avuti in acquario (le condizioni dell'acqua e di altri fattori non sono, infatti, mutate).
Da quando ho avuto in regalo gli esemplari che ospito in vasca, e non appena raggiunta la loro maturità sessuale, le riproduzioni sono iniziate senza fermarsi più.
N.B. : E' possibile trovare - sulla stessa esperienza - un altro articolo dell'autore (in Inglese) a questo link.
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